Oggi parliamo dell' elettromedicale salvavita per eccellenza e anche il più diffuso...forse non come dovrebbe ma grazie alle nuove norme di obbligatorietà , sempre più spesso lo si trova in strutture pubbliche e private.
Il Defibrillatore semiautomatico (specifichiamo semiautomatico) può davvero salvare la vita alle persone.. ma vediamo di approfondire il meglio il tema Defibrillatore Semiautomatico
Il defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico esterno, o AED, automated external defibrillator) è un dispositivo in grado di riconoscere e interrompere tramite l'erogazione di una scarica elettrica le aritmie maligne responsabili dell'arresto cardiaco, quali la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare.
COME FUNZIONA
Un defibrillatore semiautomatico analizza automaticamente il ritmo cardiaco, determina se per tale ritmo è necessaria una scarica e, se essa è necessaria, seleziona sempre in modo automatico il livello di energia necessario. L'utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica se il dispositivo segnala che questa non è necessaria.
Il funzionamento avviene per mezzo dell'applicazione di placche adesive sul petto del paziente. Quando tali elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e - se necessario - si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico, per mezzo di un altoparlante, fornisce le istruzioni all'utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere l'apposito pulsante per erogare la scarica.
Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore si mette in "attesa" e dopo due minuti (corrispondenti a circa 6 cicli di RCP) effettua nuovamente l'analisi del ritmo cardiaco, e se necessario effettua una nuova scarica.
All'interno del DAE è presente una piccola "scatola nera" che, dal momento in cui l'apparecchio viene acceso, registra tutti i rumori ambientali; in più registra l'elettrocardiogramma del paziente dal momento in cui vengono collegate le placche.
COME SI UTILIZZA
Il defibrillatore si presenta come una scatola di dimensioni variabili, a seconda del modello che si possiede. Le sue dimensioni sono circa 30 cm per 30 cm per una ventina di altezza. Al suo interno si trova, oltre agli elettrodi che sono due, anche un kit di rasatura per togliere i possibili peli presenti sul petto della vittima (in alcuni si trovano, oltre alle placche per adulto, anche quelle pediatriche).
Il defibrillatore, oltre ad effettuare per mezzo di elettrodi adesivi una scarica elettrica che va a ristabilire un battito regolare del cuore, in caso di un arresto cardio-respiratorio, effettua in maniera automatica l'esame cardiaco della vittima cercando la sua pulsazione, e in caso di arresto agisce sulla possibile fibrillazione che il cuore dopo un infarto sviluppa per una durata molto breve.
Fondamentale è che gli elettrodi adesivi aderiscano perfettamente, perché una loro adesione parziale o non corretta provocherebbe una rilevazione sbagliata o in molti casi del tutto assente da parte del defibrillatore.
Una volta spogliato il paziente e rasata la parte sottoclavicolare destra e sottoascellare sinistra, si applicano i due elettrodi e si accende il defibrillatore. I moderni D.A.E. sono in grado di guidare, tramite una voce registrata, il soccorritore esperto o il semplice cittadino tramite le poche tappe e manovre da effettuare.
Una volta acceso, l'apparecchio chiederà di collegare le placche (elettrodi) al paziente e di inserire lo spinotto degli elettrodi nell'apposito connettore. Una volta fatto ciò, il defibrillatore effettuerà l'analisi del paziente, intimando, durante tale fase, di non toccare il paziente. A quel punto, se riconosce un battito anche debole, dirà che la scarica non è necessaria e richiederà di controllare la respirazione. Se riconosce un ritmo cardiaco defibrillabile, come fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare, lo segnalerà e si preparerà a scaricare. Se invece il cuore non batte o viene rilevato un ritmo non defibrillabile, il DAE dirà che non è necessaria la scarica e chiederà di riprendere le manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Il defibrillatore inoltre, mentre analizza il ritmo cardiaco del paziente, segnalerà continuamente di allontanarsi dal paziente e di non toccarlo. A un certo punto si avvertirà un "fischio" emesso dall'apparecchio con relativa segnalazione luminosa del pulsante di scarica. In quel preciso momento l'apparecchio è pronto a scaricare, e la scarica verrà erogata premendo l'apposito pulsante. A questo proposito è utile ricordare agli astanti che assistono ad una scena di rianimazione cardiopolmonare di prestare molta attenzione a ciò che dice il soccorritore addetto all'utilizzo del D.A.E. ed in particolare alla famosa "filastrocca di sicurezza": «via io, via voi, via tutti», con la quale l'operatore invita se stesso, i colleghi soccorritori e tutti i presenti ad allontanarsi e non toccare il paziente.
Sarebbe opportuno spegnere tutti gli strumenti elettronici nelle vicinanze del D.A.E. quando questo è in funzione.
Dopo la scarica, lo strumento andrà in pausa per circa 2 minuti, trascorsi i quali effettuerà un'altra rilevazione delle funzioni elettriche del cuore, tornando ad avvertire di non toccare il paziente. A questo punto, se il cuore ha ripreso a battere, come detto prima, richiederà di controllare il respiro.
Se il cuore non ha ripreso a battere, si deve continuare con la manovra del BLS senza staccare gli elettrodi. Dopo 2 minuti, durante i quali i soccorritori devono eseguire la RCP, lo strumento avvertirà che sta nuovamente procedendo al controllo delle funzioni cardiache, rammentando allo stesso tempo di non toccare il paziente, per poi dichiarare se si deve effettuare una nuova scarica. Continuerà così sempre, fino alla completa risoluzione del problema cuore-polmoni.
L'aspetto del defibrillatore e le sue funzioni come ordine di frasi possono leggermente variare a seconda del modello e del tipo di strumento. Resta comunque uno standard comune delle fasi che devono essere effettuate.
Omologazione - CE cosa dice la norma
L'omologazione CE è regolata dalla Direttiva 93/42/CEE e in Italia dal .lgs. n.46/97.
Ogni 4-5 anni deve essere sostituita la batteria (non ricaricabile) e gli elettrodi, mentre ogni 1-2 anni deve essere aggiornato il software che modifica la forma d'onda e l'intervallo di analisi tra uno shock elettrico e l'altro.
A cadenza annuale, l'ASL verifica la presenza dei requisiti per tenere operativo un DAE.
Il DM 18 marzo 2011-Criteri e modalità già fissati dall'accordo Stato-Regioni del 27 febbraio 2003 «Linee guida per il rilascio dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori semiautomatici» fissa questi requisti minimi di ogni DAE (non presenti in tutti i DAE in commercio):
- l'analisi automatica dell'attività elettrica del cuore d'una persona vittima di un arresto cardiocircolatorio al fine di interrompere una fibrillazione o tachicardia ventricolare: non sempre il DAE fornisce all'operatore un ritorno dopo lo shock elettrico fino alla ripresa di una normale attività cardiaca, né questa analisi è fatta tramite le due piastre che danno lo shock elettrico, senza ulteriori elettrodi);
- il caricamento automatico con shock esterni transtoracici ripetuti a intervalli di tempo pre-programmati in accordo con le linee guida e non modificabili dagli utilizzatori non medici;
- la registrazione dei tratti elettrocardiografici realizzati e dei dati di utilizzazione dell'apparecchio
Obbligatorietà
Dal 20 gennaio 2016 è obbligatoria la presenza dei DAE marcati CE per le società sportive professionali e dilettantistiche, sia dove si svolge attività agonistica che attività sportiva non agonistica (Decreto Ministero della Salute del 24 aprile 2013, pubblicato in GU del 20 luglio 2013).
Il DM 18 marzo 2011 dispone che in via prioritaria devono essere dotati di defibrillatori semiautomatici esterni a bordo, durante il servizio attivo, i seguenti mezzi:
- mezzi di soccorso sanitario a disposizione del sistema di emergenza territoriale 118;
- mezzi di soccorso sanitario appartenenti alle organizzazioni di volontariato, alla Croce Rossa Italiana ed al Dipartimento della Protezione Civile;
- mezzi aerei e navali adibiti al soccorso e al trasporto degli infermi;
- ambulanze di soggetti pubblici e privati che effettuano servizio di assistenza e trasporto sanitario.
E di valutare l'installazione in:
- luoghi isolati e zone disagiate (montagna, piccole isole), pur se a bassa densità di popolazione, tenuto conto che "avvenire mediante una distribuzione strategica in modo tale da costituire una rete di defibrillatori in grado di favorire la defibrillazione entro quattro/cinque minuti dall'arresto cardiaco, se necessario prima dell'intervento dei mezzi di soccorso sanitari." (allegato A DM 18/03/2011).
- strutture sanitarie e sociosanitarie residenziali e semiresidenziali autorizzate, poliambulatori, ambulatori dei medici di medicina generale;
- auditorium, cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative, stadi, centri sportivi;
- grandi e piccoli scali per mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi, strutture industriali;
- centri commerciali, ipermercati, grandi magazzini, alberghi, ristoranti,
- stabilimenti balneari e stazioni sciistiche; strutture sede di istituti penitenziari, istituti penali per i minori, centri di permanenza temporanea e assistenza; strutture di Enti pubblici: scuole, università, uffici; postazioni estemporanee per manifestazioni o eventi artistici, sportivi, civili, religiosi;
- le farmacie.
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