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Cancro al seno, scoperti i geni capaci di predire il rischio metastasi

Un importante novità nella lotta contro il cancro della mammella.

Finalmente la ricerca , che non si è mai fermata ma che progredisce sempre di più , fa passi da gigante non solo per quello che concerne lo screening in fase precoce della diagnosi del tumore della mammella con esami diagnostici come ad esempio la mammografia digitale con tomosintesi o con ecografia mammaria , adesso si aggiunge un nuovo tassello per combattere , curare e prevenire questa patologia.

 

Identificato un insieme di geni in grado di predire il rischio di metastasi nel tumore al seno.

La ricerca, sostenuta dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, è frutto del lavoro dell'Istituto Europeo di Oncologia e dell'Università di Milano.

La scoperta potrà permettere la personalizzazione delle terapie in funzione della probabilità di comparsa di metastasi.

 

Le cellule di un tumore non sono tutte uguali: la maggior parte si divide un certo numero di volte e poi si arresta, mentre alcune continuano a farlo promuovendo sia l'accrescimento della massa tumorale sia la diffusione di metastasi, spiega l'Airc.

Sono le cellule staminali del cancro, da tempo al centro dell'interesse di questo gruppo di ricerca italiano.

Nel caso del cancro della mammella il team di studiosi aveva già chiarito che esiste un'associazione tra la sua aggressività e il numero di staminali presenti nel tumore.

Ora aggiunge un nuovo tassello.

Si potranno, quindi, eseguire trattamenti personalizzati, adeguando le terapie mediche e chirurgiche in base al rischio effettivo della singola paziente di sviluppare metastasi nel tempo.

Al momento si stanno conducendo studi di validazione dell'efficacia clinica della firma molecolare utilizzando gruppi di pazienti arruolate in studi clinici internazionali.

              

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